Quanto marketing c’è in un’attività di ristorazione?
Troppi sono i casi d’imprenditori nella ristorazione che partono con l’idea fallace che: “Proponendo buona cucina, al giusto prezzo e trattando bene i clienti, si avrà sempre un passaparola che porterà il successo.”
Purtroppo però cucinare bene, chiedere il “giusto” prezzo e trattare “bene” i clienti è fondamentale ma non ha nulla a che vedere con il successo del “brand ristorazione”. Oggi per aver successo nella ristorazione, bisogna essere esperti di marketing e avere una buona comunicazione interna (rivolta ai clienti acquisiti) ed esterna (rivolta ai potenziali clienti).
La quota d’importanza del marketing e della comunicazione per avere successo si aggira intorno al 60-70%. Una quota che comprende non solo strategie di vendita e promozione, ma anche design, arredo, accoglienza, servizio, insegne e molto altro. Il restante 30-35% se lo dividono cucina, cantina e prezzo. Ecco perché far mangiare bene i proprio clienti è fondamentale ma non tutto e spesso, può anche non essere abbastanza.
La nascita di nuove classi sociali, come quella dei foodies, ha ridefinito la comunicazione e il marketing del settore food, portando una rivoluzione che va oltre il concetto di “buon cibo”. Il Foodie non compra più solo “del cibo”, ma è appassionato di quel cibo che vuole mangiare. Per questo è disposto a pagare anche una certa somma, ma vuole che gli sia raccontata una storia attraverso l’esperienza del pasto.
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