Le abbiamo sentite alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico dell’Università del Piemonte Orientale e sono state ribadite alla trasmissione Invasioni Barbariche. A pronunciarle è stato il presidente di Eataly, Oscar Farinetti, il quale ha dedicato questo decalogo ai giovani anticipandolo con queste parole:

«Quella che vi stiamo consegnando è un’Italia tutt’altro che in attivo. Dovrei chiedere scusa, perché nessuno di noi tra i 55 e gli 80 anni è innocente. Siamo nel letame ma come dice il sommo poeta, è dal letame che nascono i fiori».

Ha poi enunciato quelle che per lui sono le sette mosse per affrontare la crisi, ed il futuro: 

1 – Saper gestire l’imperfezione: cioè cercare di ottenere il miglior risultato possibile ogni giorno, senza inseguire una perfezione impossibile

2 – Individuare le priorità: cioè saper riconoscere le cose più importanti da fare e farle in ordine naturale: mai vestirsi prima di aver fatto la doccia, insomma..

3 – Pensare locale ed agire globale: cioè il contrario di quello che insegnano alle scuole di marketing. Il nostro è il Paese con più biodiversità al mondo, è questa la nostra ricchezza. Non ci resta che farlo sapere al resto del mondo.

4 – Saper mettere in discussione le proprie certezze: la determinazione è essenziale, ma deve essere accompagnata dalla capacità di ascolto degli altri e dalla predisposizione a cambiare idea.

5 – Dare valore e appetibilità al rispetto: in parole povere, vorrei arrivare presto nel tempo in cui per una ragazza il più “figo” di tutti sarà quello che non parcheggia in seconda fila, che non butta le cose per terra, che paga le tasse. Non il più buono, ma proprio il più figo.

6 – Saper narrare: qualsiasi cosa, se non è narrata, è come se non esistesse. Eataly è nata per questo, per raccontare una mela. Ogni cosa che vogliamo offrire deve sempre essere raccontata da una descrizione narrativa.

7 – Mai, mai, mai arrendersi: «Never, never, never give up», con questa frase Churchill ci ha vinto una guerra. Non perdete tempo con le cose impossibili, ma con quelle difficili sì. Ci sarà sempre qualcuno che si arrenderà prima, voi non fatelo.

Molto importanti però anche le regole dell’imprenditore ottimistaa che Oscar Farinetti ha poi aggiunto nella trasmissione televisiva cui ha partecipato come ospite:

1 – Guardare dove gli altri sono migliori e cercare d’imparare.

2 – Guardare dove sbaglio per cercare di non ripetere più quegli errori.

3 – Cercare di comportarsi sempre come un buon padre di famiglia sul lavoro, nei confronti dello Stato e a casa.

Vogliamo chiudere questo post citando ancora un suo concetto detto “mybe” con il quale guida il marchio Eataly che, a nostro avviso, è applicabile a tutti i rapporti umani e lavorativi:

«Il cliente non ha sempre ragione, ma nemmeno noi abbiamo sempre ragione. Da questo dubbio nasce l’armonia del “mybe” tra azienda e cliente».